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Interviste vincitori concorso Digital & Book pt. 2

Si è conclusa la prima edizione del concorso Digital & Book. I vincitori hanno meritatamente guadagnato uno spazio sul nostro sito web. L’eBook Connessi (?) sarà presto disponibile online.

Ecco a voi, le ultime interviste (in ordine di classifica):

Fiorella Mandaglio

Età: 43 anni

  • Come ti sei avvicinato/a alla scrittura?

Da bambina mi piacevano le favole, soprattutto quelle raccontate con gli accompagnamenti musicali, così ho iniziato a studiare musica, composizione e scrittura creativa per bambini. Anche durante il percorso di studi che mi ha portato ad approfondire il complesso mondo giuridico ho sempre continuato a scrivere favole, racconti e poesie.

  • Quali sono i generi letterari che preferisci?

Amo leggere un po’ di tutto, in particolare romanzi storici, saggi, racconti mitologici, storie fantasy e di avventura.

  • C’è qualche autore a cui ti ispiri?

Nessuno in particolare, uno che mi emoziona particolarmente è Giovanni Verga con le sue novelle.

  • Hai all’attivo delle pubblicazioni?

Si. Poesie e racconti all’interno di varie raccolte oltre a Comare Volpe e Compare lupoL’angioletto SerafinoStorie di lupi moderni e Tra mito e Fantasia

  • Quali progetti hai per il futuro?

Scrivere un saggio sul mondo digitale per lavoro mi occupo anche di contrasto al cyberbullismo ed educazione digitale.

  • Come vivi l’era digitale? E come la fondi alla tua passione per la scrittura?

Sono una studiosa del mondo digitale e dei pericoli che l’uso distorto della rete può creare ai suoi utenti. Sono autrice di LegalQuette, una trasmissione della Web Radio di SenzaBarcode e scrivo articoli di approfondimento su varie tematiche legate al mondo del cyberspazio per diverse riviste online.

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https://webradio.senzabarcode.it/fiorella-mandaglio/

E infine, complimenti per la tua vittoria!

Lara Lugli

Età: 58 anni

  • Come ti sei avvicinato/a alla scrittura?

Mi sono avvicinata alla scrittura recentemente, sono passata da lettrice ad aspirante scrittrice durante la pandemia!

  • Quali sono i generi letterari che preferisci?

Leggo molti romanzi rosa, ma anche gialli e noir.

  • C’è qualche autore a cui ti ispiri?

Nessuno nello specifico, prendo spunto da autori contemporanei e del passato.

  • Hai all’attivo delle pubblicazioni?

No, come dicevo, mi sono avvicinata alla scrittura di recente. Però mi piacerebbe molto pubblicare.

  • Quali progetti hai per il futuro?

Spero di pubblicare un romanzo e frequentare qualche corso di scrittura.

  • Come vivi l’era digitale? E come la fondi alla tua passione per la scrittura?

Non amo molto il mondo digitale, proprio per questo il vostro concorso è stato una bella sfida. Tendo a scrivere a mano, poi passare tutto a computer.

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Non sono per nulla attiva!

E infine, complimenti per la tua vittoria!

Claudia Vazzoler

Età: 47 anni

  • Come ti sei avvicinato/a alla scrittura?

Mi sono avvicinata alla scrittura viaggiando. Ho iniziato a scrivere taccuini di viaggio in Thailandia, in Birmania, in Cambogia, a Bali, in Australia, in Sudafrica e in Ecuador. Da questi appunti sono nati dei racconti. Sono stati spesso i luoghi a ispirarmi nella costruzione di una trama.

  • Quali sono i generi letterari che preferisci?

Mi piacciono i generi introspettivi e psicologici, quelli in cui i personaggi compiono un percorso di formazione e trasformazione, alla ricerca di qualcosa che forse spesso è irraggiungibile.

  • C’è qualche autore a cui ti ispiri?

Ci sono degli autori che apprezzo particolarmente, ma non necessariamente mi ispiro a loro.

Mi coinvolgono e appassionano Mario Vargas Llosa, Alicia Gimenez Bartlett, Irvin Yalom, Murakami Haruki, Gregory David Roberts, John Williams, Kent Haruf e Patrick McGrath.

  • Hai all’attivo delle pubblicazioni?

Sì, ho pubblicato i romanzi Barche Controcorrente, La fragilità imperfetta e Il color malva e il vermiglio con Lettere Animate. Inoltre ho pubblicato Il fuggitivo e la ragazza senza memoria con Edizioni Sensoinverso e Petali di vita con Algra Editore.

  • Quali progetti hai per il futuro?

I miei progetti futuri sono continuare a fare quello che già faccio : Counseling Narrativo ( essendo io Counselor amalgamo le tecniche di  Counseling con attività di Scrittura Creativa); terminare la laurea in Scienze e Tecniche Psicologiche per poi impiegarla come ulteriore supporto alle mie attività; scrivere nuovi racconti e  portare avanti il  progetto di scrittura e fotografia  Vite infrante ( volto a sensibilizzare contro la violenza sulle donne con fotografie di Chiara Manente abbinate ai miei testi).

  • Come vivi l’era digitale? E come la fondi alla tua passione per la scrittura?

L’era digitale la vivo come un’opportunità, un altro modo di veicolare informazioni ed esprimere emozioni. Riesco a fonderla alla mia passione per la scrittura ritenendola uno strumento valido ed efficace per arrivare alla gente in modo pratico e veloce.

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Tra i miei link: la pagina Facebook Pensieri che passeggiano sulle nuvole; il mio profilo personale Facebook; la pagina Instagram pensierisullenuvole5; il profilo Twitter Cla;

il blog http://iviaggidistefanoeclaudia.wordpress.com/

E infine, complimenti per la tua vittoria!

Anna Simonato

Età: devo proprio?

  • Come ti sei avvicinata alla scrittura?

Se dicessi che mi sono avvicinata alla scrittura solo negli ultimi tre anni, tradirei la bambina che è in me, quella che si chiudeva in camera a riempire pagine e pagine del suo segretissimo diario. E’ vero, però, che quello che una volta era solo un passatempo in età adulta si è trasformato in un misto di passione e urgenza che ormai non mi molla nemmeno in vacanza. Anzi, ad essere sinceri, quest’esigenza è nata proprio finché ero in viaggio, all’estero o in Italia, non ricordo: un po’ per scherzo, un po’ per sfida, ho iniziato a prender  nota di quello che vedevo, delle mie avventure e delle mie immancabili figuracce (mie fedelissime  compagne) quasi a dire che il segreto per una vita felice consiste nel prendersi sul serio il meno possibile e di sperare in una sorta di metamorfosi alchemica di ogni genere di errore. Così, da poche righe è nato un vero e proprio diario di viaggio, il primo di tanti. Poco a poco ho cercato di cimentarmi anche in altri campi della scrittura, fino a trovare quello che forse fa davvero al caso mio: la letteratura per ragazzi. Più che altro sono le fiabe ad appassionarmi, forse per il fascino del ‘tutto è possibile’ o per la sensazione che ‘i sogni son desideri’, cose a cui si crede perlopiù fino ai dieci anni, che io considero l’età eroica. Ecco, diciamo che la scrittura mi aiuta a tenere vivo, ogni giorno, quella sorta di magico stupore con cui si vive fino ai dieci anni e che spesso, poi, si spegne del tutto in noi. Ad un certo punto, però, ho sentito di aver bisogno di qualche indicazione. Così ho seguito alcuni corsi di scrittura creativa e di tecnica del romanzo, che mi hanno dato stimoli e strumenti indispensabili per dare miglior forma a questa passione.

  • Quali sono i generi letterari che preferisci?

Oltre a fiabe e racconti per ragazzi in genere, adoro il romanzo storico, forse per il semplice fatto che, come per molti, mi risulta più facile comprendere il messaggio di un libro se riesco a immedesimarmi nella storia del singolo. Mi aiuta a capire il mondo e anche la vita meglio di molti manuali.

  • C’è qualche autore a cui ti ispiri?

Diciamo che in vetta agli stili sublimi collocherei quello di Michela Murgia. Leggerla rappresenta per me sempre una sfida, probabilmente perché devo scorrere le stesse righe più e più volte, non solo per capirle appieno, ma anche per l’istinto di assaporarle di nuovo. Con lo stesso entusiasmo ho letto diversi libri di Paola Mastrocola, con cui condivido in parte la visione sull’attuale condizione del sistema scolastico italiano. Tra gli altri autori che amo leggere: Paulo Coelho, Isabel Allende, André Brink, ma sono solo alcuni dei tanti.

  • Hai all’attivo delle pubblicazioni?

Oltre al brano Per tutti noi, al momento posso contare su quattro pubblicazioni in versione cartacea (delle quali quella forse più importante è Rita e Marco, editore Montag, MC) e due online. I dettagli nella lista che segue. Lo scorso anno, inoltre, in occasione della XX edizione del concorso nazionale La Fiaba di Selvino (BG) del 2020, ho ottenuto il terzo posto con la fiaba Elfolandia, che però, come previsto dal bando, non è stata pubblicata

(https://bussola.s3.eu-west-1.amazonaws.com/910924/La%20Fiaba%20di%20Selvino%20-%20XX%20edizione%20-%20anno%202020%20-%20CLASSIFICA%20FINALE.pdf)

Ecco la lista di cui dicevo sopra:

  • 10/2021 Il milione, racconto sulla disabilità pubblicato nell’antologia cartacea Paco redatta dall’associazione culturale ‘Il Maestrale’ (BS) in occasione della XIV edizione del concorso letterario L’immagine parla, in cui il brano si è classificato all’80° posto sugli oltre 200 racconti in gara;
  • 29/09/2021 Rita e Marco, raccolta cartacea di dieci racconti sull’amicizia e il viaggio, in stile diaristico e visibile al sito

https://www.edizionimontag.it/catalogo/rita-e-marco/;

https://www.biblon.it/ombre-sullacropoli-un-racconto-di-anna-simonato-parte-prima/ e https://www.biblon.it/ombre-sullacropoli-seconda-parte/

  • 12/2019 In ogni irripetibile istante racconto sull’intercultura pubblicato nell’antologia cartacea Diavolo di un Beppe e il concorso di fotografia redatta dall’associazione culturale ‘Il Maestrale’ (BS) in occasione della XIII edizione del concorso letterario L’immagine parla, in cui il racconto si è classificato al 21° posto sugli oltre 200 racconti in gara;
  • 11/2019 Tinte Cubane racconto sul viaggio pubblicato nell’antologia cartacea Paesaggi, redatta dall’associazione culturale ‘Testi e Testi’ (LE) in occasione della IX edizione del concorso nazionale di narrativa, poesia e fotografia Fuori dal Cassetto in cui il racconto è stato selezionato tra quelli da pubblicare;
  • Quali progetti hai per il futuro?

Il mio sogno è diventare una scrittrice (e illustratrice) a tutti gli effetti. Per questa ragione partecipo a diversi concorsi e al contempo lavoro intensamente ad alcuni progetti che mi appassionano moltissimo e che spero un giorno appassionino anche un editore. Tra quelli che amo di più, ve ne sono due che, per quanto molto diversi tra loro, hanno in comune il target di riferimento,  i ragazzi. Il primo è una raccolta di racconti in rima pensato per bambini di 5-7 anni DSA, comprensivo di giochi e illustrazioni realizzati da me; il secondo, pensato per lettori più grandi (10+) ma, potenzialmente, anche per un pubblico adulto, è un romanzo in forma diaristica che vuole illustrare la vita della gente umile nella Venezia del secondo dopoguerra. La peculiarità di questo libro è il fatto che lo stile di scrittura è quello di una bambina e che ricorrono diverse espressioni nel dialetto della zona. Al di là di queste differenze sostanziali, alla base di entrambi i progetti c’è la celebrazione di valori quali l’amicizia, la dignità, l’accettazione della propria e dell’altrui diversità. Una volta terminato questo lavoro, mi piacerebbe dedicarmi alla scrittura di fiabe e racconti per ragazzi, in parte utilizzabili a scopi didattici e che tradurrei anche in inglese e spagnolo, basati sui miei incontri e sui miei viaggi, sia perché credo che alcuni messaggi si possano davvero percepire solo in tenera età, sia perché sono convinta che conoscere le bellezze del mondo e i popoli che lo abitano siano tra le più grandi ricchezze a nostra disposizione.

  • Come vivi l’era digitale? E come la fondi alla tua passione per la scrittura?

Nota dolente. Io e gli strumenti digitali non andiamo d’accordo come vorrei, nonostante ce la metta tutta. Ad ogni modo, è un rapporto su cui sto lavorando e che al momento ha generato qualche sporadica soddisfazione e un fottio di aneddoti inenarrabili, dicotomia che mi sento di imputare alla situazione storicosociale dei decenni in cui sono nata e cresciuta. Come spero trapeli dalla lettura di Per tutti noi, infatti, mi colloco a metà tra la generazione di quelli che ora chiamiamo ‘nativi digitali’ e quelli che andavano a scuola con gli zoccoli, il che è per me una vera fortuna perché mi ha dato la possibilità di prendere le distanze da entrambi i mondi e di impedire che nessuno dei due mi fagocitasse. Diciamo che, per quanto da un lato la tecnologia mi abbia spesso semplificato la vita – vuoi perché posso scrivere senza l’angoscia di perdere tutto da un momento all’altro, vuoi perché mi è possibile lavorare in qualsiasi luogo e a qualsiasi ora, o ancora, perché posso raggiungere un pubblico di lettori decisamente più ampio o programmare un viaggio con eccezionale facilità – dall’altro, me l’ha un pò complicata. In realtà, mi devo correggere: non è esatto dire che la tecnologia mi ha complicato la vita; è stato l’uso che a volte ne ho fatto ad avermi messo i bastoni tra le ruote. Me ne sono accorta da quando parte delle mie relazioni sociali si sono ridotte ad una comunicazione puramente digitale e, pian piano, si sono raffreddate. Chiaramente la pandemia ha fatto la sua parte lasciando lunghi strascichi qua e là. Allora ho avuto una sorta di visione lungimirante della cosa e ho iniziato a ridimensionare l’uso degli strumenti tecnologici, che, chiaramente, non posso e non voglio eliminare dalla mia vita, specie se ci tengo a diventare una vera scrittrice. Il risultato è che ora tecnologia e relazioni sociali occupano ciascuno il suo posto nelle mie giornate e che,in qualche modo, me le godo entrambe di più. Ecco il messaggio che vorrei comunicare con il testo che ho scritto in occasione di questo concorso (per il quale va la mia immensa riconoscenza alla casa editrice Ada). Scontato? Forse! Quello che non è scontato però è prenderne coscienza e poi decidere di fare qualcosa al riguardo, perché credo che, per quanto l’uomo sia intelligente, spesso fatichi a fare buon uso, un uso ragionato, degli strumenti che si è creato proprio grazie alla sua intelligenza.

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Non posso che iniziare rispondendo come nel punto precedente. Nota dolente. Ci lavorerò presto assiduamente, però. Lo prometto! Posso anticipare che ho creato (ma non ancora pubblicato) una pagina facebook dal titolo più che mai originale: Anna Simonato Artista e che prevedo di realizzare un blog omonimo, o quasi. Secondo i miei calcoli, è una strategia che dovrebbe spaccare. Seguirà anche la creazione di un profilo Instagram in cui tenterò di rendermi facilmente riconoscibile a chi avrà la curiosità di leggermi.

Ogni genere di suggerimento al riguardo è bene accetto!

Hasta la vista e grazie per questa fantastica opportunità

Andrea Forti

Età: Troppi anni per contarli tutti

  • Come ti sei avvicinato/a alla scrittura?

Come molti autori, da ragazzo, dopo la rottura con la mia fidanzata

  • Quali sono i generi letterari che preferisci?

Mi piacciono i romanzi umoristici e i gialli

  • C’è qualche autore a cui ti ispiri?

No, mi ispiro a me stesso e va bene così

  • Hai all’attivo delle pubblicazioni?

Nessuna, pensate che a questo concorso mi ha iscritto la moglie di mio figlio! Ha fatto tutto lei (tranne il testo, ovviamente!)

  • Quali progetti hai per il futuro?

Proseguire questa fase della mia vita in tranquillità

  • Come vivi l’era digitale? E come la fondi alla tua passione per la scrittura?

L’era digitale non la vivo proprio. Nel senso che scrivo per me e la mia famiglia con carta e penna, a mala pena so usare il cellulare. Però devo ammettere che lavorare a questo testo per il concorso mi è piaciuto molto, chissà che non mi digitalizzi un poco

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Non ci sono! Ma forse ci sarò

E infine, complimenti per la tua vittoria!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Intervista alla casa editrice Ada Edizioni

Intervista alla casa editrice Ada Edizioni
scritto da Il piacere di scrivere

L’intervista

1. La casa editrice si sente molto vicina alle tematiche di Svevo. Può dirci qualcosa in più?

Svevo è un autore che ho studiato durante il mio percorso scolastico e che ho riscoperto negli ultimi anni. Una delle motivazioni risiede nel fatto che prima di ricevere la considerazione dovuta ha affrontato quella che oggi chiamiamo “una lunga gavetta”.

Italo Svevo ha vissuto appieno la sua contemporaneità e ha rivoluzionato il modo di approcciarsi alla scrittura. Ha parlato dell’uomo in un momento storico complesso, ricevendo molte critiche. Fu criticato, per esempio, per il suo lessico molto semplice rispetto a quello vigente in letteratura all’epoca. Il suo iter è d’ispirazione.

Proprio come accadde a Italo Svevo, che grazie a volti noti del panorama letterario (per citarne uno, James Joyce, suo amico e sostenitore) ha continuato a scrivere nonostante le difficoltà, anche noi sentiamo che serva un mix di talento, capacità, fortuna e supporto da parte degli amici.

Altro punto focale, l’analisi interiore dei personaggi, è ciò che più ci lega alla sua poetica. Nel nostro piccolo cerchiamo autori capaci di approfondire la psicologia di chi si muove all’interno dell’opera.

2. La casa editrice prevede un contributo da parte dell’autore. In cosa consiste questo contributo e quali servizi di promozione ci sono dietro?

Il contributo è in realtà un piccolo aiuto per entrambe le parti, consiste nell’acquisto di 50 copie da parte dell’autore, scontate al 30%, da rivendere in autonomia.

Questo perché? Innanzitutto l’autore potrà farsi conoscere all’interno della sua rete di amicizie e avrà un suo piccolo riscontro economico. I guadagni realizzati con le proprie capacità sono uno sprono a continuare (l’ho provato io stessa quando ho pubblicato con Epika Edizioni la mia raccolta di racconti Non era una certezza, ma un ottimo punto di partenza e posso assicurare che i costi non sono proibitivi e che ciò che ho acquistato non è rimasto invenduto).

Trovo che questo sia un metodo intelligente e ponderato, che ho abbracciato con piacere. Pubblicando solo opere che riteniamo rientrino nella nostra linea editoriale tutto ciò che riguarda stampa, editing, grafica e distribuzione è gratuito e lo rimarrà sempre. Le nostre scelte sono strettamente legate alla produzione di opere quanto più possibile interessanti e innovative.

La vendita di queste 50 copie permette, oltretutto, di captare un primo feedback dal mercato.

La promozione prevede distribuzione tramite Libro. Co e all’interno di diverse librerie di fiducia, sul nostro sito e la nostra pagina Facebook e pubblicità sempre all’interno di sito e pagina.

Per gli autori che vogliono investire economicamente nella loro opera abbiamo diversi pacchetti strutturati e creati da due dei nostri pubblicitari. I pacchetti offrono diverse opzioni tra cui la creazione di un sito internet dedicato all’autore e alle sue produzioni.

3. Cosa ne pensate delle fiere del libro in genere e di quanto sta accadendo oggi con lo scontro Torino/Milano?

Penso che le fiere del libro in linea di massima servano a donare visibilità anche a noi piccoli editori. Talvolta il problema sta nei costi di partecipazione a questi eventi, troppo onerosi per case editrici come la mia, in fase di crescita.

Noi di Ada, essendo aperti da pochissimo non abbiamo ancora assistito a fiere di spessore, ma ci piace pensare (e stiamo lavorando per questo) che in un futuro prossimo avremo il nostro spazio ideale garantito.

Ho seguito il dibattito tra le due fiere attraverso giornali e web, essendo una possibile futura partecipante.

Credo che la questione e le annesse polemiche abbiano contribuito a perdere di vista i reali obiettivi. Quando scontri e problemi diventano il fulcro di un’iniziativa, mettendo in secondo piano i benefici effettivi che questi eventi dovrebbero avere su editori e lettori, resto basita. Lo reputo “un attentato alla cultura”.

So che è una grande utopia, ma la mira comune di queste iniziative dovrebbe essere la diffusione del patrimonio culturale e se “le reciproche rigidità hanno impedito che si arrivasse a un accordo” (cito da una testata), non posso fare altro che sperare in un ravvedimento degli organizzatori.

4. Come si pone una piccola realtà nei confronti dell’universo mondo delle grandi realtà editoriali?

Ada Edizioni nasce da un amore molto forte per tutto ciò che ruota intorno al mondo della scrittura. Mi sono sempre messa in gioco e in discussione per essa. Non sento il peso delle grandi realtà, perché credo fermamente che lavorare con dedizione e passione dia i suoi frutti, anche se all’interno di un piccolo mondo. L’obiettivo che ci preme è quello di proporre prodotti intelligenti e competitivi senza perdersi d’animo davanti alle tante difficoltà da affrontare.

Penso che quello che dovremmo fare noi micro-editori è puntare sulla creazione di libri freschi e che affrontino tematiche tralasciate dalla grande editoria. Anche un piccolo può crearsi un pubblico che apprezza le sue opere. Poi in futuro, chissà…

5. Come gestite la vostra comunicazione online e quali sono le iniziative che proponete per i potenziali lettori?

Per l’online lavoriamo molto con Facebook e aggiorniamo costantemente il sito Internet, così facendo proponiamo le nostre idee a un pubblico ampio e delocalizzato.

Il nostro primo lavoro si è occupato di raccontare la storia di una famiglia con un bambino autistico, questo ci ha dato molta soddisfazione e ha permesso ai lettori di avvicinarsi a una realtà complessa e non sempre conosciuta.

A Novembre (presto usciranno data ufficiale e luogo sul sito Internet Adaedizioni.it e la pagina Facebook), proporremo un evento tra cibo e cultura. Saranno presenti operatori del settore editoriale e stand enogastronomici del panorama modenese. Il nostro obiettivo è spiegare ai lettori quali sono i passaggi che portano al prodotto finito: il libro, in parallelo la valorizzazione del nostro patrimonio enogastronomico. Inoltre, parteciperà un’artista locale con le sue fotografie e una band a conclusione dell’evento.

6. Al momento, in catalogo c’è solo un libro: quali copertine ci saranno in un prossimo futuro sul vostro sito?

A oggi ci sono arrivati molti manoscritti, li stiamo “valutando” con perizia. Per ora stiamo lavorando a un libro per bambini. Pensiamo che entro Natale il catalogo si arricchirà di alcuni lavori molto interessanti, ma non anticipo nulla!

Vogliamo continuare a fare il nostro lavoro con entusiasmo e non dimenticare mai i motivi per cui abbiamo iniziato questa avventura. L’Editoria è un mercato, ma prima di tutto passione, intendiamo avvicinarci agli autori esordienti e aiutarli a farsi largo in questo campo.

Foto in alto:

Da sinistra Gerardina Garofalo (editor e PR), Lisa Fornaciari (titolare), Giada Panza (grafica e pubblicitaria)

Mancano all’appello Erit Beltramo (editor e pubblicitaria) e Alberto Paladino (programmatore e web designer).

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